Reporting di sostenibilità: la Direttiva CSRD


Il 16 dicembre scorso è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE la Direttiva UE 2022/2464 (“Direttiva CSRD”) sul reporting di sostenibilità delle imprese (corporate sustainability reporting directive, CSRD) con lo scopo di allineare i requisiti per il reporting di sostenibilità con quelli della rendicontazione finanziaria. E’ entrata in vigore dallo scorso 5 gennaio e dovrà essere recepita entro il 6 luglio 2024.

La Direttiva CSRD persegue un triplice obiettivo:

  • affrontare le carenze della legislazione attuale sulla dichiarazione di informazioni non finanziarie prevedendo l’obbligo in capo a talune tipologie di imprese di comunicare, sulla base del principio della “doppia materialità”, informazioni sul modo in cui il loro modello aziendale incide sulla sostenibilità e su come fattori di sostenibilità esterni (come ad esempio cambiamenti climatici e diritti umani) influenzano le loro attività;
  • colmare le lacune nelle norme vigenti in materia di informazioni sulla sostenibilità, arginando il fenomeno greenwashing;
  • migliorare l’informativa sulla sostenibilità, al fine di sfruttare meglio il potenziale offerto dal mercato unico europeo per contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo.

 In sostanza, la Direttiva CSRD, che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro 18 mesi dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue, adotta un approccio proporzionato per determinare quali imprese saranno soggette agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità; obblighi dettagliati e volti a consentire la comprensione di quanto l’impresa sia sostenibile e a fornire la base per il dialogo con diversi stakeholder.

A CHI E’ RIVOLTA

Le aziende obbligate alla redazione del nuovo reporting di sostenibilità sono le seguenti:

  • dall’esercizio 2024 (pubblicazione 2025) per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (Direttiva Contabile 34/2013)
  • dall’esercizio 2025 (pubblicazione 2026) per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti)
  • dall’esercizio 2026 (pubblicazione 2027) per le PMI quotate (escluse microimprese) e le altre imprese quotate. Le PMI possono scegliere di non partecipare fino al 2028.

Il reporting merita una attenzione particolare nel momento in cui si affronta il tema della decisione volontaria di redazione, in modo particolare per le PMI.

CRSD EU 2464 – le principali novità:

  • Estensione degli obblighi informativi a un numero maggiore di imprese
  • Ampliamento degli obblighi informativi: reporting di sostenibilità
  • Digitalizzazione del reporting di sostenibilità
  • Attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità
  • Principi UE per il reporting di sostenibilità (ESRS)

Le informazioni che dovranno essere incluse nella relazione sulla gestione includono, in particolare:

  • una breve descrizione del modello e della strategia aziendali dell’impresa
  • una descrizione degli obiettivi connessi alle questioni di sostenibilità definiti dall’impresa e dei progressi da essa realizzati nel conseguimento degli stessi;
  • una descrizione del ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo per quanto riguarda le questioni di sostenibilità;
  • una descrizione delle politiche dell’impresa in relazione alle questioni di sostenibilità;
  • una descrizione:
    • delle procedure di dovuta diligenza applicate in relazione alle questioni di sostenibilità;
    • delle principali ripercussioni negative, effettive o potenziali, legate alla catena del valore dell’impresa, compresi le sue attività, i suoi prodotti e servizi, i suoi rapporti commerciali e la sua catena di fornitura;
    • di eventuali azioni intraprese per prevenire o attenuare ripercussioni negative, effettive o potenziali, o per porvi rimedio, e dei risultati di tali azioni;
  • una descrizione dei principali rischi per l’impresa connessi alle questioni di sostenibilità, comprese le principali dipendenze dell’impresa da tali questioni, e le modalità di gestione di tali rischi adottate dall’impresa;
  • indicatori pertinenti per la comunicazione delle informazioni di cui alle lettere da a) a f).

L’approvazione della Direttiva CSRD evidenzia come il sustainability reporting sarà il futuro della rendicontazione aziendale, che l’UE ha individuato quale fattore trainante nel percorso di adozione di una economia sempre più sostenibile.

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Immagine di una bussola su una carta nautica
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