Il piano Transizione 5.0: finanziato per 6,3 miliardi


Confermata dalla Commissione Europea la proposta italiana di modifica del PNRR con l’integrazione del RePowerEU e 6,3 miliardi per il Piano Transizione 5.0. Il piano prevede incentivi articolati in tre moduli, uno per l’efficienza energetica, uno per l’autoconsumo e uno per la formazione. Le aliquote dei nuovi incentivi per la transizione green dipenderanno dai miglioramenti dimostrati sul fronte dei consumi energetici.

I dettagli del piano Transizione 5.0 saranno contenuti in un decreto legge dedicato in arrivo presumibilmente tra dicembre e gennaio. Ad oggi la dotazione finanziaria 6,3 miliardi sembra che sarà distribuita nel modo seguente:

  • 3.780 milioni per il piano Transizione 5.0 modulo “energy efficiency”
  • 1.890 milioni per il piano Transizione 5.0 modulo “Autoconsumo e autoproduzione”
  • 630 milioni per il piano Transizione 5.0 modulo “Formazione” (pari quindi al 10% del totale)

Cosa comprende?

Inoltre, il piano Transizione 5.0 prevede dei crediti d’imposta in relazione alle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 per le imprese che investiranno in una di queste tre attività:

  1. acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0
  2. acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
  3. spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.

Queste attività dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica o risparmio di energia. E l’intensità del beneficio fiscale aumenterà in base ai miglioramenti conseguiti.

Il Piano Transizione 5.0 prevederà infatti delle aliquote (almeno tre) che saranno legate a due possibili benefici

  • nel caso degli investimenti in beni 4.0, il risparmio energetico conseguito nei processi target. Questo risparmio dovrà essere pari ad almeno il 5% rispetto ai consumi precedenti per gli stessi processi
  • nel caso di attività non legate a specifici processi target, la riduzione del consumo finale di energia di almeno il 3%

Viene inoltre introdotto l’obbligo della certificazione ex ante

Per essere ammissibile, il progetto deve essere certificato “ex ante” da un valutatore indipendente che attesti che il progetto di innovazione rispetta i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.

Successivamente una seconda certificazione “ex-post” dovrà attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alle disposizioni della certificazione ex-ante.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti, scrivi a info@theorema.eu

Immagine di una bussola su una carta nautica
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