Transizione 4.0: cosa cambia dal 2023


Approssimandosi la fine dell’anno 2022 è di rilevante attualità comprendere come il piano di Transizione 4.0 cambierà nel 2023 e in particolare modo capire quali saranno le agevolazioni fiscali correlate all’acquisto di beni strumentali.

Si ricapitolano pertanto nel seguito le varie ipotesi di investimento in beni materiali e immateriali.

I beni strumentali materiali

Beni prenotati nel 2021

Per quanto riguarda gli acquisti prenotati entro il 31/12/2021 con un acconto pari al 20% dell’importo complessivo, la legge di conversione 25 febbraio 2022, n. 15 del decreto milleproroghe (decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228) ha prorogato la data ultima per la consegna dei beni, originariamente fissata al 30/06/2022, al 31/12 2022 sia per i beni 4.0 che per i beni strumentali ordinari.

In caso di accesso alle aliquote 2021, per i beni rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa per l’implementazione del paradigma Industria 4.0 (beni 4.0) si ha diritto al massimo dell’incentivo, cioè

  • il 50% per acquisti di beni 4.0 fino a 2,5 milioni
  • il 30% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
  • il 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.

Per i beni strumentali non 4.0 si ha diritto al credito d’imposta del 10%.

Gli acquisti del 2022

Per quanto riguarda gli acquisti dell’anno corrente non prenotati nel 2021, la normativa dispone le seguenti aliquote.

Per i beni 4.0:

  • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni
  • 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
  • 10% per investimenti da 10 a 20 milioni

Per i beni strumentali ordinari l’aliquota è fissata al 6%.

Anche in questo caso è possibile estendere la data di consegna al 2023, “prenotando” l’incentivo con un ordine effettuato entro il 31/12/2022 e versando un acconto del 20%. Attenzione, in tal caso il termine ultimo per le consegne è fissato al 30/06/2023.

Che cosa succede dal 2023

Per quanto riguarda gli acquisti effettuati dal gennaio 2023 in poi e non prenotati quest’anno gli incentivi diminuiranno drasticamente.

In particolare per i beni 4.0 le aliquote saranno:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
  • 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
  • 5% per investimenti da 10 a 20 milioni

Per quanto riguarda i beni strumentali non 4.0 invece non c’è più alcun tipo di agevolazione.

I beni strumentali immateriali (software)

Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali (software), occorre distinguere tra quelli rientranti nell’allegato B (cosiddetti software 4.0) e quelli ordinari.

Beni strumentali immateriali 4.0

Per i beni immateriali 4.0 acquistati nel 2021 con acconto pari al 20% è stata concessa la stessa proroga per le consegne riservata ai beni materiali: c’è dunque tempo fino al 31/12/2022 e l’aliquota è pari al 20%.

Per quanto riguarda i beni acquistati nel 2022 l’aliquota, originariamente fissata al 20%, è stata aumentata al 50% dal cosiddetto decreto aiuti. Il beneficio vale per i beni strumentali immateriali 4.0 acquisiti dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Per il 2023 l’aliquota è destinata a tornare al 20%.

Beni strumentali immateriali non 4.0

Per i beni immateriali non 4.0, l’aliquota prevista per gli acquisti nel 2022 è pari al 6%. Anche in questo caso il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Come nel caso dei beni strumentali materiali non 4.0, anche per i beni strumentali immateriali non 4.0 l’incentivo non è stato rinnovato per il 2023.

Tabella riepilogativa

Investimenti in beni materiali

PeriodoCredito
Dall’1/1 al 31/12/2022 fino al 30/6/2023 con prenotazione entro il 31/12/202240% fino a 2,5 mln 20% tra 2,5 e 10 mln 10% oltre 10 e fino a 20 mln
Dall’1/1/2023 al 31/12/2025 fino al 30/6/2026 con prenotazione entro 31/12/202520% fino a 2,5 mln 10% tra 2,5 e 10 mln 5% oltre 10 e fino a 20 mln

Investimenti in beni immateriali

PeriodoCredito
Dall’1/1/2023 al 31/12/2023 fino al 30/6/2024 con prenotazione entro 31/12/202320% fino a 1 milione di euro
Dall’1/1 al 31/12/2024 fino al 30/6/2025 con prenotazione entro 31/12/202415% fino a 1 milione di euro
Dall’1/1 al 31/12/2025 fino al 30/6/2026 con prenotazione entro 31/12/202510% fino a 1 milione di euro

Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo e Formazione 4.0

Nel 2023 si prospetta la riduzione dei crediti d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica 4.0, transizione ecologica e altre attività innovative, istituiti dalla legge di Bilancio 2020 (art. 1, c. da 198 a 209, legge 160/2019) e Formazione 4.0.

In particolare:

per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, dal 2023, il credito d’imposta delle relative spese ammissibili, al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute sarà pari al 10% (in luogo del 20% riconosciuto fino al 31 dicembre 2022);

per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, dal 2023, il credito d’imposta riconosciuto sarà pari al 10%, (in luogo del 15% riconosciuto fino al 31 dicembre 2022).

Non subiranno invece modifiche:

il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati che resta al 10%;

il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o

funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti, ecc.) che resta al 10%.

Allo stato attuale non sono prorogati e quindi scadono il 31/12/2022:

– il credito d’imposta rinforzato per le attività di ricerca e sviluppo svolte da imprese operanti nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), introdotto dal D.L. n. 34/2022 (art. 244) e prorogato dalla legge di Bilancio 2021, pari al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese;

– il c.d. bonus formazione 4.0 (introdotto dall’art. 1, commi da 210 a 217, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e dall’art. 1, comma 1064, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, rimodulato dal decreto Aiuti (art. 22, c. 1, D.L. n. 50/2022).

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Immagine di una bussola su una carta nautica
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